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Anziani con demenza, consigli per familiari e rimedi

È probabile che i familiari che si prendono cura degli anziani, prima o poi si scontrino inevitabilmente con tutti i problemi connessi alla demenza senile, che si manifesta in modi differenti e con sintomi più o meno evidenti.

Purtroppo si tratta di una condizione irreversibile e questo può causare, in chi si occupa della persona malata, dei problemi psicologici legati alla difficoltà di accettare questa nuova condizione.

Può essere utile, quindi, approfondire questo argomento soprattutto per fornire alcuni consigli che potrebbero essere di supporto a chiunque si occupi di persone anziane.

Tipi di demenza

Per prima cosa potrebbe essere utile distinguere i vari tipi di demenza. Con questo termine, da un punto di vista strettamente scientifico, si indica un deterioramento delle condizioni cognitive con un processo irreversibile e cronico. Non è facile individuare tale stato con analisi di laboratorio, che solitamente sono solo di supporto ad una diagnosi clinica. Una volta definita l’entità e la causa della demenza, è possibile intervenire, come si vedrà più avanti, con farmaci specifici in grado di ritardare o migliorare temporaneamente le funzioni cognitive.

Le demenze più comuni sono:

Alzheimer : è la forma di demenza più diffusa in tutto il mondo e provoca la morte delle cellule cerebrali, con una progressiva atrofia di alcune parti del cervello.

Vascolare: è anch’essa piuttosto diffusa ed è legata ad una scarsa irrorazione del cervello da parte del sangue. I sintomi sono differenti, a seconda della parte colpita e vanno dalla difficoltà di deambulazione, agli sbalzi di umore o ai problemi di attenzione.

Demenza a corpi di Lewy: si presenta con forme simili al morbo di Alzheimer ed a quello di Parkinson con una progressiva perdita dell’indipendenza e stati confusionali sempre più frequenti.

Parkinson: si manifesta con tremori e problemi nell’articolare i muscoli e nel parlare.

Oltre a queste forme di demenza ve ne sono altre minori che vengono individuate attraverso specifici esami.

Come individuare i primi sintomi di demenza

Potrebbe essere importante individuare in modo precoce l’insorgere di una qualche forma di demenza, così da poter intervenire subito e ritardarne la progressione.

Bisognerebbe, quindi, fare attenzione a piccoli campanelli di allarme. Fra questi vanno tenuti sotto controllo gli sbalzi di umore, le piccole amnesie anche temporanee, la difficoltà di linguaggio, i problemi nell’eseguire calcoli e fare discorsi logici, la mancanza di volontà nel compiere le normali azioni, l’insonnia e la depressione.

Quando si cominciano a notare uno o più sintomi fra quelli elencati, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista per valutare il quadro clinico generale e trovare in modo tempestivo una cura.

L’aspettativa di vita di un malato di demenza

Non è facile indicare in modo generico quanto può vivere un malato di demenza senile perché sono molti i fattori che possono intervenire per allungare o diminuire la sua aspettativa di vita. Di sicuro si tratta di una malattia mortale, la quarta causa fra gli ultrasettantenni.

Mediamente i malati di Alzheimer vivono dai 5 ai 10 anni, ma molto dipende dalle cure che ricevono e dall’ambiente in cui vivono. Purtroppo con la demenza senile arriva spesso anche il rifiuto del cibo e ciò può influenzare in modo negativo l’andamento della malattia, a causa dell’insorgenza di varie forme di malnutrizione.

I farmaci contro la demenza

La demenza è una malattia progressiva e riduce l’aspettativa di vita, anche se le stime sui tempi di sopravvivenza sono variabili. Non esistono farmaci specifici contro questa patologia, ma per la demenza vascolare i medici prescrivono gli inibitori delle acetilcolinesterasi, nonché farmaci utili alla prevenzione, come quelli contro l’ipertensione, il colesterolo, la trombosi e l’ictus.

Consigli su come assistere un malato di demenza

Ci sono accorgimenti importanti da mettere in atto quando si assiste un malato di demenza senile.

La camera da letto, ad esempio, non deve essere del tutto buia e silenziosa, anzi è opportuno posizionare delle luci notturne, una radio ed un televisore per mantenere sempre viva l’attenzione. La disposizione dei mobili, però, deve essere semplice e funzionale così che il malato sappia sempre dove sono i suoi oggetti.

Bisogna rimuovere ostacoli e potenziali pericoli, fare attenzione a tappeti, scale, prese elettriche ed oggetti ingombranti. Le attività che svolge devono essere le stesse che amava fare prima della malattia, anche se è necessario invogliarlo ad intraprenderle, perché difficilmente lo farà in autonomia.

Ogni giorno deve praticare attività fisica sia per mantenere il tono muscolare sia per favorire il sonno e l’appetito. Passatempi, giochi, attività ludiche e musicoterapia, inoltre, sono tutte azioni che consentono di mantenere allenata la mente e stabilire un contatto con la realtà circostante.

Tutto ciò non toglie il fatto come, per un figlio, non sia facile accettare la demenza di un genitore ed accorgersi giorno dopo giorno della sua perdita di autonomia e di una regressione che lentamente porta alla perdita della sua personalità e, spesso, dei ricordi più importanti.

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